Perché lo stadio della Lazio può saltare: l’Anac bacchetta il Comune di Roma sul Flaminio

Il Comune di Roma ha comunicato ieri di aver ricevuto una lettera da parte dell'Anac, l'Autorità Anticorruzione, in merito alla riqualificazione dello stadio Flaminio. Ci sono attualmente due progetti che prevedono il restauro dell'impianto: il presidente della Lazio, Claudio Lotito, ha presentato la scorsa settimana uno studio di prefattibilità, mentre ha ricevuto già l'ok della conferenza dei servizi preliminare il piano presentato dalla Roma Nuoto.

L'Anticorruzione sui progetti per lo stadio Flaminio

Nella lettera l'Anac informa di aver deliberato di "proseguire l'attività di monitoraggio già decisa nell'adunanza del 24 luglio 2024, sulla proposta presentata dalle società Costruzioni Civille Commerciali Spa, estendendo il medesimo monitoraggio anche in ordine alla proposta presenta dalla società SS. Lazio Spa".

In seguito, il punto centrale della missiva inviata al Campidoglio:

la disposizione di nuovo conio, sulla base del regime transitorio di cui all'art. 225-bis, comma 4, del D.Lgs. 36/2023, non si applica ai procedimenti di finanza di progetto che sono in corso alla data entrata dell'entrata in vigore della disposizione correttiva (31 dicembre 2024). I procedimenti in corso sono costituiti secondo espresso dettato normativo dalle procedure per le quali sia stata presentata da un soggetto promotore una proposta di fattibilità per la realizzazione di interventi mediante finanza di progetto ovvero l'ente concedente abbia pubblicato avvisi di sollecitazione ai privati a farsi promotori di iniziative volte alla realizzazione di progetti inclusi negli strumenti di programmazione del partenariato pubblico-privato.

Alla luce della novità normativa, ai fini della sua corretta applicazione, bisognerà dunque considerare il momento della presentazione della proposta di fattibilità.

E ancora:

Diversamente, per quanto riguarda la proposta della SS. Lazio S.p.a., è necessario considerare che, al momento, non è stato presentato alcun progetto di fattibilità. Infatti, secondo quanto puntualmente riportato da codesta Amministrazione con nota del 23 gennaio 2025, la società ha predisposto soltanto un atto preliminare, definito studio/progetto di prefattibilità, lontano per definizione dal più compiuto e completo "progetto di fattibilità" così come richiesto dall'art. 4 del D.Lgs. n. 38/2021, nonché dall'art. 193 del D.Lgs. n. 36/2023.

La questione delle tempistiche è centrale: il nuovo codice degli appalti pubblici non può essere applicato ai procedimenti in corso e cioè al progetto della Roma Nuoto. L'Autorità ricorda invece che la Lazio al momento non ha presentato alcun progetto di fattibilità, ma soltanto uno studio preliminare di prefattibilità.

Ma quali sono le conseguenze concrete? Secondo molti, l'implicito richiamo dell'Anticorruzione impone al Comune di Roma di concludere l'iter della Roma Nuoto prima di passare all'esame del progetto della Lazio. Significa fare in modo che l'Assemblea Capitolina decida in tempi brevi in merito alla delibera sull'eventuale ‘pubblica utilità' del progetto della Roma Nuoto. Se il Consiglio darà il suo via libera, l'ipotesi Stadio della Lazio potrebbe definitivamente tramontare.

L'assessore Onorato: "Super sereni sulla vicenda"

Ha commentato la vicenda l'assessore capitolino allo Sport e ai Grandi Eventi, Alessandro Onorato: "Quello dell'Anac non è un provvedimento. È una nota come ne sono arrivate altre. Noi viviamo super sereni perché questa amministrazione ha affrontato nella massima trasparenza l'impiantistica sportiva. Era una melma da almeno vent'anni. Il progetto di Roma Nuoto lo abbiamo riattivato noi. Lo stiamo rispettando, lo abbiamo rispettato – ha sottolineato – lo tratteremo tutte le attenzioni del caso e la massima collaborazione con l'Anac, a nostra tutela".